Prendete in parti uguali ironia e mistero, mescolatele e otterrete un composito e succulento libretto pauroso quanto basta e divertente anche di più. Diverse storie di fantasmi, perfette per i dopocena, narrate da bislacchi cantastorie con protagonisti talvolta teneri, talvolta sciocchi, talvolta dispettosi e ostinati.

Che poi, a metà agosto, trattandosi di storie narrate nella più classica tradizione della Vigilia di Natale, potrebbe sembrare un po’ anacronistico, ma trattasi di ‘chicca’ nel vero e proprio senso della parola per cui non potevo non proporle. I fantasmi, peraltro, per antonomasia, non conoscono tempo e stagioni e questi, in particolare, si aggirano ancora molto legati al loro passato di viventi: più che paurosi, presi da varie faccende da far quadrare, che sia Natale o meno, senza contare che non mi lascerei sfuggire l’occasione di scoprire un autore di grande spessore che in questo breve libro riesce a costruire una vera e propria poetica della narrazione “di paura”.

Una narrazione che scorre veloce dalla penna sapiente di un grande umorista inglese: Jerome K. Jerome, che nella scrittura ha trovato il proprio successo, sapendosi rialzare da circostanze piuttosto sfavorevoli. Una lettura che consiglio a bambine e bambini dotati di senso dell’umorismo, certa che sull’esempio di queste storie ne inventeranno di proprie, altrettanto divertenti e paurose. [È un libro ad alta leggibilità, con puntuali accortezze sintattiche e grammaticali, capitoli brevi e paragrafi spaziati in stampatello minuscolo]
Titolo: Storie di fantasmi per il dopocena
Autore: Jerome K. Jerome
Editore: Bianconero
Dati: 2016, 80 pp., 9,50 €
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