Non importa che tu sia indiano o sceriffo, l’importante, nel Far, Far West, è che tu cominci a inseguire i tuoi sogni!
Billy è un tigrotto dagli occhi grandi come solo gli occhi dei cuccioli possono essere, piccolo indiano è un volpacchiotto dal sorriso schietto e intraprendente. Entrambi hanno uno scopo da perseguire: l’uno vuole diventare sceriffo e proteggere la città dai fuorilegge e l’altro conquistarsi un nome eroico da vero indiano, che possa passare alla storia.
Entrambe le storie si evolvono seguendo una polverosa e assolata strada comune: i due cuccioli desiderano fortemente raggiungere il proprio scopo, desiderano crescere, mostrare il loro valore; nel farlo non lesinano in coraggio e intraprendenza, affrontano pericoli enormi, dei quali sembrano non rendersi nemmeno conto, e dal confronto coi quali escono sconfitti: troppo piccoli, troppo pasticcioni, troppo ingenui. Billy e Piccolo indiano sembra quasi vogliano rinunciare, gettare la spugna. Ma nella luce del Far West, certe delusioni per quanto cocenti assumono contorni sfumati e morbidi e si confondono con l’aria polverosa, fino a svanire del tutto al primo soffio di vento fresco, per risolversi in rivalse divertenti e rocambolesche, felici e meritate.
Le illustrazioni di Quentin Gréban, a matita e acquerello, ritraggono magistralmente ambienti e attitudini. Il gioco continuo con la prospettiva forzata offre piani sequenza dal sapore cinematografico; la luce è modulata in modo da essere del tutto naturale ma al contempo guida ragionata e sapiente di una lettura che indugia con naturalezza sui dettagli.
Il baro Nick Mano fredda, seduto a un tavolo del saloon prima di spalle, in ombra, e poi in piena luce, coi tagli delle imposte su becco e carte da gioco, rimane il ritratto da me preferito, quello su cui ho indugiato più a lungo nell’apprezzare il bilancio armonico e realistico di luci e ombre. Così come la luce piena che investe il piccolo indiano, quando il “sole giunge al culmine, un’ombra vi si staglia…” ed egli si ripara e riparandosi mette al sicuro l’idea che ha appena avuto, preziosa per partire all’avventura.

Prima di me ha parlato di “piccolo indiano” Marina Petruzio, leggendo la sua recensione ho realizzato di come mancassero nel nostro panorama editoriale contemporaneo le storie di Indiani e cow boy. Grazie a LOeditions, dunque, per proporne ben due, entrambe imperdibili.
Titolo: Billy
Autore: Quentin Gréban
Traduttore: Paola Gallerani
Editore: LOeditions
Dati: 2016, 32 pp., 14,00 €
Titolo: Piccolo indiano
Autore: Quentin Gréban
Traduttore: Paola Gallerani
Editore: LOeditions
Dati: 2016, 32 pp., 14,00 €