La narrazione comincia aprendo e chiudendo molto rapidamente una finestra su un dramma avvenuto nel passato della bambina protagonista e voce narrante in prima persona: il 24 dicembre sua madre è morta. Si apre con questo ricordo che è ormai solo del momento e non più della persona che manca, e con un elenco di tutte le cose che la bambina non sopporta di dicembre. I profumi, le occasioni di incontro, i colori, tutto rientra nella sua lista dei buoni motivi per detestare dicembre; incluso il compleanno della sua peggior nemica, Mariangela.

Il tono della bambina è molto consapevole e questo causa una crasi nell’empatia che sarebbe naturale nei suoi confronti, nei confronti della fanciullezza, e nei riguardi di quei giorni di sofferenza che a contarli, uno ad uno, sembrano non dover finire mai. E invece come sempre, il tempo scorre e passa, non indugia, è piuttosto indulgente, onesto.

Sulla strada di questa bambina che ha un suo modo di essere e lo afferma, che ha un padre amorevole e degli adulti attorno che se ne prendono cura, arrivano a camminare altri due personaggi, protagonisti dello stesso identico dolore. Dopo una serie di eventi talvolta buffi e allegri, talvolta tristi, a Natale la conclusione è aperta verso nuove consapevolezze, nuovi affetti, vecchi amori, di quelli che no, non passano mai.

Le illustrazioni che corredano il racconto sono di Ninamasina e riconoscono a dicembre i colori e l’atmosfera piacevole che la bambina rifugge.
Titolo: Un dicembre rosso cuore
Autore: Ivan Sciapeconi
Editore: Einaudi Ragazzi
Dati: 2019, 112 pp., 11,00 €